IL LIBRO
Persino quando affronta un giallo, con tanto di rapimento e richiesta di riscatto, Mambelli non si esime da una prosa delicata e intelligente. Non indulge in particolari eccessivi e scava nelle persone con tatto lasciando al lettore il diritto di farsi un’idea propria della vicenda, il tutto senza mai dimenticare le regole base del noir: niente di assurdo o poco credibile e una sottile tensione che obbliga a voltare pagina.
E naturalmente c’è la Romagna dappertutto: nel modo di analizzare la vicenda e nei luoghi di tutti i giorni. Gli stessi personaggi chiave (Gianni, giornalista sportivo e reporter improvvisato e Gloria, il volitivo – e accattivante – commissario) raccontano senza volerlo e risolvono per tenacia e curiosità, non per eroismo, perché la tenacia la incontriamo tutti i giorni, l’eroismo è cosa rara. Il fattaccio, le connivenze, sono anch’esse eventi che vi faranno dire “ma certo, come ho fatto a non pensarci!” e mai “maddai è impossibile” come in tanti, troppi, romanzi di genere. Il tutto tra fastidiosi… aghi di pino. (Renzo Casadei)
L’AUTORE
Giorgio Mambelli nasce a Forlì, dove tuttora vive. La propensione naturale alla scrittura si manifesta fin dalle scuole medie. Nel 1975 inizia una lunga collaborazione con il quotidiano “Il Resto del Carlino” che si protrae fino al 2000. è stato responsabile dell’ufficio stampa e pubbliche relazioni della Provincia di Forlì-Cesena.
Nel gennaio 2008 pubblica il romanzo Il Sole dell’Avvenire; nell’aprile 2009 concede il bis proponendo il romanzo Ferragosto ’68: galeotto fu il garbino con il quale partecipa con successo alla rassegna nazionale “Cervia la spiaggia ama il libro”. Cappelletti nella grande mela è del 2010 pubblicato da CartaCanta editore. Il 2012 è l’anno de Il Calendarietto profumato per Risguardi Edizioni.