IL LIBRO
Uno dei poeti italiani viventi più bravi ci offre un’opera di ricapitolazione e vigilanza. Filippo Davoli viaggia in diverse direzioni della sua esistenza (le memorie, gli incontri nella sua casa di ospitalità, il terremoto, le visioni sulla storia e sul presente) sempre abitando la dimensione dove la voce della poesia si accende, e da dove parla alla vita di tutti. In quella unicità meravigliosa dell’istante, dimensione viva del tempo. Tempo che la poesia mostra dunque come avventura e rischio, come vicenda di un Amore e attenzione vigilante.
Dalla quarta di Davide Rondoni
L’AUTORE
Filippo Davoli. Nato a Fermo nel ’65, vive e lavora a Macerata. Ha pubblicato indimenticati e introvabili testi in parte confluiti con due inediti nell’antologia Poesie 1986-2016 (Transeuropa, 2018, introduzione di Massimo Morasso). Finalista al “Premio Dario Bellezza” del 2001, è tra i vincitori del “Premio Montale” dello stesso anno.
Con Guido Garufi ha curato il volume In quel punto entra il vento, sulla ricezione della poesia di Remo Pagnanelli nelle nuove generazioni (Quodlibet Studio, 2008).
Ha curato la biografia di Tarcisio Carboni. Un pastore con l’odore delle pecore (Fondazione Padre Matteo Ricci, 2015). Con Gabriel Del Sarto ha fondato e dirige la rivista “Nuova Ciminiera” (www.nuovaciminiera.it). È compreso in numerose antologie.
Prefazione di Giovanni Tesio