Una brocca sbeccata, la paglia si sfila e s’arriccia: ecco come l’ha trovata chi ha deciso di riempirla di fiori, nobili e ricchi di simboli. Non ha nome, non ha luogo, non ha data. Le fa da corona un silenzio senza confini, una solitudine che parla d’amore, e che parla di morte. Non è una natura morta – come si dice in Italia – ma è la “natura silenziosa” dei nordici – stillleben – che infatti non muore, ma genera, rigenera, fiorisce, continua, quieta, come si diceva in Olanda.
Beatrice Buscaroli
Un’opera straordinaria, dalla quale trapelano delicatezza e tenacia insieme, nel silenzio e nel buio di una quotidianità che non l’ha risparmiata. La fiasca spagliata con fiori di Forlì, con singolare dote attrattiva, sorprende quanti la incontrano nel percorso museale della Pinacoteca civica presso il complesso dei Musei S. Domenico per la sua presenza non ostentata ma che ora trova nutrimento nella qualità poetica di Davide Rondoni.