IL LIBRO
Nell’arco di pochi anni, in tutto il mondo, sono stati prodotti milioni di esemplari dell’elmetto Adrian, concepito dall’omonimo ufficiale francese che, in una corsa contro il tempo, riuscì a escogitare una delle protezioni belliche tra le più diffuse della storia moderna.
Prima di quell’elmo in guerra si andava con copricapo cenciosi, spesso soltanto rappresentativi se non addirittura d’intralcio, o con ripari paradossalmente più pericolosi. Quell’invenzione rappresentò una rivoluzione nell’abbigliamento difensivo, presto mutuata dagli eserciti di altri Paesi e impiegata per molti anni anche dopo la Grande Guerra.
Per foggia e materiali l’intuizione di Louis Auguste Adrian rappresenta il discrimine tra due modi completamente diversi di intendere la guerra e tenere in considerazione la sopravvivenza dei soldati.
L’AUTORE
Nicola Bultrini, 1965, Civitanova Marche, vive e lavora a Roma. Ha pubblicato raccolte di versi e ha vinto il Premio Montale 2002, sezione Inediti. Scrive per “Il Tempo”, “L’Osservatore Romano” e collabora con altre testate. È presente nel quarto Almanacco dei poeti e della poesia contemporanea (Raffaelli, 2016), nell’antologia Sulla scia dei piovaschi – poeti italiani tra due millenni (Archinto, 2015), nell’antologia Quadernario blu (Lietocolle, 2012).
Studioso della Grande Guerra ha pubblicato i saggi Pianto di pietra – la grande guerra di Giuseppe Ungaretti (Iacobelli, 2018), La grande guerra nel cinema (Nordpress, 2008), Gli ultimi – I sopravvissuti ancora in vita raccontano la Grande Guerra (Nordpress, 2005). Con Mauro Cicarè è autore di La grande adunanza (CAPIRE Edizioni, 2018), la prima graphic novel dedicata al mondo della poesia.