Il libro
Torna ed è cruda e potente la voce di Michele Miniello, uno dei migliori poeti della sua generazione, che da tempo taceva. Glielo chiesi di fronte a un bicchiere, in una strana sera su un golfo: mandami, se vuoi, le poesie che tieni ancora segrete. Un libro duro, scabro e sapiente. A tema, in un susseguirsi di poesie, di stanze e incontri, di insonnie e di sigarette, è la condizione umana. Segnata da un trauma che la fa tremare nuovamente autentica, svestita di ogni tracotanza, di ogni futile superbia, fosse pure quella – la peggiore – della letteratura. Un libro che arriva come un pugno in petto, che si chiude in modo da far sgorgare le lacrime nel sorriso a chi è ancora davvero vivo. Un gioiello grezzo e durevole, in mezzo a troppe parole dette senza vero incanto, senza vero dolore, senza visione. Qui, invece, la poesia italiana trova una delle sue migliori prove, priva di trucchi, priva di maschere. Una vera, spogliata, gloria.
Davide Rondoni
L’autore
Michele Miniello, molisano, slavista e glottologo, ha studiato a Torino, Londra e Firenze. Ha pubblicato quattro libri di poesia: La consistenza dei contorni, 1984, Cesati editore, con presentazione di Maurizio Cucchi,
La fedeltà dei passi, 1986, Crocetti editore, con presentazione di Antonio Porta, Falso giuramento, 1993, Esuvia edizioni, Forestieri, 2001, Stampa edizioni, e due volumi di narrativa: Il volo, 1986, Cesati editore, e Venditori di fumo, 1995, Loggia de’ Lanzi edizioni. Ha pubblicato poesie e racconti su varie riviste, tra cui “Poesia”, “Caffè Michelangiolo”, “La freccia e il cerchio”, “Il rosso e il nero”, “Stazione di posta”, nonché studi su Sklovkij, Mandel’stam, Cvetaeva, Bellow, e ha curato un’antologia dei poeti inglesi del Movement. Dal 1975 vive a Firenze. Nel 2015 Poesie, la sua prima silloge con CartaCanta Editore di Forlì.