Traduzione di Gian Dàuli • Prefazione di Dario Pontuale • Postfazione di Sandro Bonvissuto • Copertina di Elena Miele

L’autore

Jack London nasce a San Francisco il 12 gennaio 1876. Dopo una serie di fallimenti la sua famiglia precipita in una desolante miseria che lo costringerà a lavorare nelle ore libere dalla scuola. È così che conosce la vita della strada ma anche il fascino dei libri. Le condizioni familiari lo costringono a lasciare gli studi per assoggettarsi a ogni tipo di mestiere cadendo nell’illegalità e nel vizio. Si avvicina al socialismo, riprende gli studi, conosce l’amore, studia furiosamente e viene ammesso all’università che dovrà presto abbandonare. Di una cosa è certo: vuole scrivere. I primi approcci letterari si rivelano fallimentari. Nel 1897 parte per il Klondike come cercatore d’oro.

Ritorna egualmente povero ma ricco di esperienze che mette su carta. Nel 1897 vende il suo primo racconto, un secondo nell’agosto successivo e presto firma il suo primo contratto. Nel 1900 pubblica Il figlio del lupo. Matura la consapevolezza che l’artista deve creare dimenticandosi di sé stesso. Il richiamo della foresta, del 1903, decreta il suo successo internazionale. Dello stesso anno Il popolo dell’abisso. Da qui ha inizio la duplice carriera del London scrittore e del London corrispondente della catena Hearst. La sua notorietà viene confermata da Il lupo di mare; Zanna bianca; Il tallone di ferro; Radiosa aurora e, per l’appunto, Martin Eden.

Amareggiato dal socialismo e indebolito dall’alcolismo e da una malattia, l’ultimo periodo della sua vita continua a scrivere più per bisogno che per ispirazione. Il 22 novembre 1916 un’eccessiva dose di farmaci mette fine alla sua vita.

Il libro

Marinaio di origini modeste, Martin immagina da sempre che la vita possa offrire qualcosa di più che navigare e bere con i propri compagni, qualcosa di bello, intenso e raffinato come ciò che accade nei libri che legge. Quando conosce la bella Ruth, borghese, colta ed elegante, se ne innamora al primo sguardo sperando di avere finalmente trovato ciò che cercava.

Ma lei è perfetta, irraggiungibile e Martin, per colmare la distanza che li separa ed elevarsi dal proprio stato sociale, decide di diventare scrittore, di condividere con il mondo e con Ruth tutta la Bellezza che lo pervade. 

La corsa al cuore della donna e al riconoscimento del proprio valore letterario però è piena di ostacoli e Martin si ritrova presto a fare i conti con l’indifferenza e i pregiudizi di una società arida e con i capricci della folla che prima lo respinge e poi lo acclama, come le onde del mare che risuanano da lontano e sembra lo vogliano ancora con sé.

La storia, come ricorda Sandro Bonvissuto nella postfazione, di «un ragazzo del popolo che lotta per diventare uno scrittore».