Sabrina Amadori presenta le sue versioni dell’abbandono con la precisione millimetrica di un dolore a cui chiede dignità e verità. Un piccolo prodigio di poesia vigilata e forte, traversata da visioni e mai scossa da facili emozioni.
Una cartografia del corpo e della consuetudine terremotata e pur composta. La vita che «si abitua a perdere» cerca la sua posizione in un mondo dove «tutto occupa una posizione». E dove la ferita dell’amore crea combinazioni e immagini nuove.
Dalla quarta di Davide Rondoni
L’AUTRICE
Sabrina Amadori (Milano, 1992), si è laureata in Filologia moderna all’Università degli studi di Pavia. Insegna nella scuola secondaria di I grado.
Ha esordito nel 2015 con la raccolta Frammenti d’aria e grafite (Ass. Culturale Il Foglio). Alcuni suoi testi sono stati pubblicati nell’antologia Zenit poesia – Progetto < 40, vol. secondo (La Vita Felice, 2016).