Il LIBRO
Ci sono poesie la cui semplicità porta, più di altre, a sondare il fondo delle cose. Davanti ad esse non possiamo opporre resistenza.
Sono le poesie che andrebbero frequentate, perché paradigma di come la vita nei fatti è: una continua chiamata alle armi, semplice nel suo manifestarsi, misteriosa nel suo essere profondo.
Quelle che Franco Signoracci – autore esperto nell’uso della lingua già messa a patrimonio comune in saggi, racconti, testi scolastici e in una precedente raccolta poetica – arruola in questa silloge sotto un titolo così evocativo, appartengono a questo genere.
L’AUTORE
Franco Signoracci (Vimercate, 1964) è autore di narrativa per ragazzi e romanzi. Recentemente è stata pubblicata una sua prima silloge poetica (Piano terra, prefazione di Giampiero Neri); alcune sue poesie sono state pubblicate su «Gradiva» (n. 61, 2022).
Opera anche nell’editoria scolastica e nella saggistica (Beatrice e le altre, viaggio nella Commedia di Dante attraverso i personaggi femminili; Il pollaio della letteratura).
Ha vinto il premio Scerbanenco@Lignano 2022 con il racconto Indagini inutili. Dopo avere lavorato in una casa editrice, è passato all’insegnamento nei licei, dove racconta da lunghi anni letteratura italiana e latina agli studenti.